30 Luglio 2018
Storie di valore, di impegno aziendale, di lungimiranza. Sono quelle dei nostri clienti, molti dei quali sono anche dei Great Place to Work. Ci piace pensare che il cambiamento sia un fattore tangibile e alla portata di tutte quelle realtà che ci credono davvero e che scommettono attivamente sulle loro persone, fornendo loro opportunità e strumenti per metterle in pratica. Ecco perché non smetteremo mai di raccontare le loro eccellenze.
Tra di esse, e come new entry del 2018 in MAAM, c’è Biogen, azienda leader del settore biotech farmaceutico che negli ultimi quattro mesi ha ricevuto ben tre riconoscimenti per il clima aziendale e il livello di soddisfazione dei propri dipendenti: la certificazione Great Place to Work per le aziende basate su relazioni di fiducia, l’assegnazione del quinto posto – prima tra le aziende farmaceutiche – come Great Place to Work nella categoria delle medie aziende e la recente inclusione tra i Best Place to Work per le donne.
In questo contesto, non poteva di certo mancare MAAM, fiore all’occhiello dell’azienda e occasione per favorire la crescita professionale e l’empowerment dei propri dipendenti.
Anche Danone non poteva che far parte del nostro progetto, proseguendo coerentemente nella direzione già intrapresa in passato con una serie di attenzioni per i neo genitori quali ulteriori supporti economici, congedo retribuito di dieci giorni ai papà, supporto psicologico, flessibilità oraria nel primo periodo di reinserimento in azienda, un kit informativo e un omaggio di prodotti aziendali alla famiglia.
Zeta Service, azienda di servizi per l’amministrazione del personale, la consulenza del lavoro, lo sviluppo del potenziale delle risorse e formazione esperienziale, si unisce alla lista dei Great Place To Work e da febbraio di quest’anno ha aderito con entusiasmo a MAAM, portando una nuova luce sull’esperienza della genitorialità e una prospettiva aperta sulle sinergie vita-lavoro, dove la vita viene accolta e perfettamente integrata con le esigenze aziendali. Lavorare in ambienti di lavoro eccellenti è il sogno di tutti. Stare a stretto contatto con le menti più creative e i dirigenti più stimolanti è sicuramente per noi fonte di ispirazione. Zeta Service è l’evidenza che “la ricerca della felicità” – filosofia alla base dell’idea di impresa – dentro e fuori l’azienda si accompagni naturalmente con crescita e produttività.
Nell’agosto 2015 Poste Italiane è stata la prima azienda ad aver introdotto MAAM per le proprie dipendenti mamme. Con circa 138.000 dipendenti, il 53% dei quali donne, Poste si impegna da anni nella promozione di una cultura aziendale basata sulla parità e la non discriminazione negli ambienti di lavoro. Ad oggi sono più di 400 i neo-genitori che hanno scelto di aderire al progetto MAAM e, novità 2018, di questi, il 15% sono papà.
In Barilla “vogliamo cambiare pagina, vogliamo cambiare approccio e raccontarlo a tutti” spiega Daniela Sorrentino, HR manager del gruppo, mamma di 3 bambini e convinta sostenitrice di MAAM. La forte determinazione del brand ha portato all’adesione del nostro percorso per i loro dipendenti, nell’ottica di valorizzare competenze ed energie date dall’esperienza genitoriale. MAAM, però, è solo una delle diverse iniziative che l’azienda ha lanciato a favore della genitorialità, coprendo la fascia di mamme e papà con figli da 0 a 12 anni, attraverso l’ampio progetto Winparenting, lanciato nel 2018 proprio in occasione della festa del papà. Troppo spesso il congedo parentale, nonché il successivo rientro al lavoro, viene vissuto come un momento critico all’interno delle aziende perchè riduce la flessibilità delle persone. Winparenting rovescia questo paradigma, scardinando gli stereotipi.
Qual è il miglior posto di lavoro per una donna? L’indagine 2018 di Great Place to Work individua i 20 al top e, tra essi, figura al nono posto Amgen, player internazionale attivo nelle biotecnologie, con oltre il 50% delle donne tra i propri dipendenti e il 40% in posizioni manageriali. Accanto a MAAM (attivo anche per i papà), Amgen è precursore di iniziative innovative quali lo Smartworking – attivato per la prima volta nel 2013 – e oggi denominato iTime 2.0 (che consente fino a 8 giornate al mese per lavorare a distanza). “In una società dove sono ancora necessari movimenti come #Metoo per evidenziare quanto sia radicata la disparità di genere in ambito professionale, siamo fieri che la cultura dell’inclusione, che porta con sé il rispetto e l’equità di trattamento, abbiano sempre fatto parte del nostro DNA” spiega Luigi Uccella Direttore Risorse Umane.